venerdì 1 maggio 2015

The Body as a Capital


Il terzo stereotipo di cui vi vorrei parlare riguarda il culto del corpo dei brasiliani.

Basta una passeggiata per le strade per rendersene conto. La prima cosa che salta all'occhio è l'incredibile presenza di estetisti, piccole cliniche di chirurgia estetica, scuole di ginnastica, di ballo, di zumba, fisioterapisti e tutto ciò che si possa pensare che riguardi la cura del proprio corpo e della propria forma fisica.
Sul ponte che porta al Parco Ibirapuera, la skyline di Avenida Paulista sullo sfondo, incontro una moltitudine di persone di tutte le etnie e tutte le età che fanno jogging.

Se ci fermassimo al semplice culto per la bellezza 'sensuale' credo che commetteremmo tuttavia un errore, filtreremmo questo fenomeno in base al nostro stereotipo un po' carnevalesco e pruriginoso del Brasile.
La migliore definizione la trovo in un articolo di Mirian Goldenberg, un'antropologa di Florianópolis: 'Il corpo come un capitale'.
La Goldenberg parla di quanto questo concetto sia diventato parte dell'identità nazionale, che unifica tutti i brasiliani di tutte le etnie e classi sociali; di quanto questo risalga ai tempi della schiavitù ma soprattutto al mito della liberazione dalla schiavitù.
Il corpo come come segno dello sforzo fatto per raggiungere la forma fisica, il corpo come un brand, un'icona fashion, il proprio corpo come un premio meritato per raggiungere un fisico 'civilizzato'.
Il corpo è per i brasiliani quello che la statua della libertà è per gli americani.



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