Forse il caldo umido, forse una certa sensazione di insicurezza nel passeggiare da solo e senza meta in questa città, forse la stanchezza accumulata. Oggi decido di fare il turista. Telefono ad un'agenzia del posto e prenoto una gita organizzata. Giro turistico di Recife e sosta ad Olinda.
Parto prevenuto perchè ho sempre detestato le gite in comitiva. Ma la cosa si rivela più interessante del previsto, più che altro perché qui di turisti stranieri non ne esistono quasi. I miei compagni di viaggio sono tutti brasiliani e in fondo mi restituiscono uno spaccato del paese che ho anche incominciato a conoscere: una coppia dal Rio Grande do Sul (parliamo di Porto Alegre), tre ragazzi un po' yankee di Sao Paulo, una famiglia di Rio e un'altra coppia di spagnoli che vivono a Salvador (Bahia). Tranne i Paulisti nessuno parla naturalmente l'inglese quindi con gli altri è più un parlare a mezze parole, a gesti, ma si finisce per capirsi.
Mi metto a ridere quando ci dice che Recife è la 'Venezia del Nord-Est' perché avevo appena letto un libro in cui si scherzava sul fatto che le guide turistiche qui dicono sempre questo, SOLO le guide turistiche...
Incrociamo gli sguardi e ammette: "Um puoco diferente"
"Muito diferente" Junior...
Olinda è una piccola città che è stata dichiarata patrimonio dell'umanità UNESCO perchè è una delle antiche città coloniali meglio conservate del Brasile.
Qui si ritrovano intatte le influenze portoghesi, olandesi ma anche tratti arabi soprattutto nei balconi.
Molte le chiese ed è Domenica mattina quindi ci sono messe in corso. Sul sagrato della chiesa principale un drappello di persone protesta silenzioso con cartelli. A Paranà ci sono stati scontri tra la polizia e dei professori in corteo e pare ci siano andati giù duro.
Voglio fare il turista fino in fondo e mi faccio cucinare da una vecchia signora una tapioca al cocco e formaggio. Devo dire che è una delizia.
Sul ritorno verso il pulmino faccio un po' di conversazione con lo spagnolo di Bahia. Dice che è venuto qui per lavoro, in Spagna non ce la faceva più, i politici hanno sputtanato tutto.
E in effetti mi fa pensare al nostro povero Mediterraneo che, diciamoci la verità, è molto meglio di questi posti e a cui i mi sentirò sempre legato.
Ma ci siamo rovinati la vita da soli: tre stati a nord che sono sull'orlo della bancarotta e a sud una culla della civiltà in cui ormai dilaga una furia di inciviltà.
Qui il mare è pieno di squali, da noi purtroppo di morti.
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