martedì 18 giugno 2013

E quindi uscimmo a riveder le stelle

Dongtan avrebbe dovuto essere la prima città interamente eco-sostenibile del pianeta. Il governo aveva deciso di costruirla sull’isola di Chongming, proprio qui a Shanghai, tutto era stato minuziosamente calcolato in occasione dell'Expo 2010. Edifici più bassi ed energeticamente auto-sostenibili (eolico e solare), canali per la fornitura e il riciclo totale dell’acqua, solo auto e mezzi pubblici elettrici. Entro il 2050 si pianificava potesse ospitare una popolazione di 500.000 persone. Un paradiso ambientalista calcolato a tavolino da questa dittatura del capitalismo un po’ paracula.
Ma per il momento le cose si sono arenate e i lavori vanno a rilento.
“Sei a Shanghai? Ma sei riuscito a vedere il sole? Perché io non l’ho mai visto” Michael, un moderatore giramondo che lavora per me, ride quando conversiamo questa mattina su Skype. In effetti anche io a Shanghai, ora che ci penso, non ho mai veramente visto il sole. Si intravedeva dietro una foschia fatta di umidità e di smog ma non ne ho mai visto i contorni. In attesa di  Dongtan ci teniamo quello che passa il convento.
Il mio aereo per Bombay sta effettuando il taxiing sulla pista. La telecamera piazzata sull’esterno dell’aereo riprende la pista di atterraggio e le luci dell’aeroporto. Si decolla e sul monitor continua ad apparire l’immagine ripresa dalla telecamera. Mi chiedo cosa ci possa essere di tanto interessante da vedere, sono le 10 di sera. Ma dopo qualche minuto che saliamo il monitor si riempie di puntini luminosi: le stelle! Già, me ne ero dimenticato in queste sere a Shanghai. Come un idiota resto a fissare quello schermo come se fosse lo spettacolo più bello del mondo.

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