Dongtan avrebbe dovuto essere la prima città interamente
eco-sostenibile del pianeta. Il governo aveva deciso di costruirla sull’isola
di Chongming, proprio qui a Shanghai, tutto era stato minuziosamente calcolato in occasione dell'Expo 2010.
Edifici più bassi ed energeticamente auto-sostenibili (eolico e solare), canali
per la fornitura e il riciclo totale dell’acqua, solo auto e mezzi pubblici
elettrici. Entro il 2050 si pianificava potesse ospitare una popolazione di 500.000 persone. Un paradiso ambientalista calcolato a tavolino da questa dittatura
del capitalismo un po’ paracula.
Ma per il momento le cose si sono arenate e i lavori vanno a
rilento.
“Sei a Shanghai? Ma sei riuscito a vedere il sole? Perché io
non l’ho mai visto” Michael, un moderatore giramondo che lavora per me, ride
quando conversiamo questa mattina su Skype. In effetti anche io a Shanghai, ora che ci penso, non
ho mai veramente visto il sole. Si intravedeva dietro una foschia fatta di umidità e di smog ma non ne ho
mai visto i contorni. In attesa di Dongtan ci teniamo quello che
passa il convento.
Il mio aereo per Bombay sta effettuando il taxiing
sulla pista. La telecamera piazzata sull’esterno dell’aereo riprende la pista
di atterraggio e le luci dell’aeroporto. Si decolla e sul monitor continua ad
apparire l’immagine ripresa dalla telecamera. Mi chiedo cosa ci possa essere di
tanto interessante da vedere, sono le 10 di sera. Ma dopo qualche minuto che
saliamo il monitor si riempie di puntini luminosi: le stelle! Già, me ne ero
dimenticato in queste sere a Shanghai. Come un idiota resto a fissare quello
schermo come se fosse lo spettacolo più bello del mondo.
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