Istanbul mi si presenta così all’aeroporto. E la foto panoramica dell’iPhone
non riesce a catturare la lunghezza di questa interminabile fila di drivers
aziendali che attendono agli arrivi.
Si capisce subito che qui gli affari stanno girando bene, che questa città
sta vivendo un boom mai visto.
E la città è piena di cantieri, enormi crateri aperti nelle colline,
grattaceli in costruzione e soprattutto… centri commerciali! Qui è appena stato
aperto il più grande d’Europa e anche le proteste di piazza Taksim in fondo
partono da lì: la distruzione di un piccolo parco in centro alla città per
costruire l’ennesimo shopping mall.
Abdhul, l’intervistatore che mi accompagna, mi dice che non si sa con
certezza quante persone vivano ad Istanbul. Forse 20 milioni. Gli stranieri
sono moltissimi ma non sono censiti.
Mi racconta che la città si espanderà verso il Mar Nero, correndo per il
Bosforo, distruggendo tutto il verde e prosciugando le riserve di acqua
potabile.
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